Dopo la fase di compilazione del questionario diffuso nel mese di febbraio, si prosegue con la fase dei focus group: lunedì 26 febbraio dalle ore 10:30 ne abbiamo condotto uno assai interessante, a Lanusei ancora sul tema "il cervo nella foresta del Montarbu". In scaletta, due attività:
Poche le regole per gestire la discussione. Rappresentati, tra i partecipanti, punti di vista ben assortiti e differenziati, sia della parte pubblica (per la gestione forestale e faunistica regionale l'Agenzia Forestas – e per la gestione locale del territorio, la Provincia) che privata (rappresentata da alcuni operatori turistici, agricoltori, cacciatori) oltre che da un rappresentante del mondo scolastico (istituto agrario di Tortolì).
La convivenza tra noi e il cervo...è possibile?
Tra le osservazioni più significative, abbiamo registrato le criticità che riguardano
Approfondimento sul contesto:
gli abitanti del territorio (i.e. Montarbu) CONOSCONO IL CERVO SARDO ?
Tra le idee emerse, segnaliamo alcune osservazioni in merito a:
1) continuare a raggiungere le scuole (educazione ambientale)
2) utilizzare altri canali per raggiungere gli adulti, con messaggi adeguati, anche attraverso un opportuno STORYTELLING
3) localizzazione dell'offerta turistica (di nicchia?) attraverso leve di marketing territoriale, ed attrazione dei visitatori per “introdurli” nell’ecosistema;
4) Hardware della comunicazione: offrire supporti per attenuare le criticità:
- potenziare la segnaletica;
- aumentare i dissuasori per minimizzare i danni (dissuasori e segnaletica nelle strade, elettrificazione dei poderi con colture agricole;
- facilitare l’accesso agli indennizzi da danni…tutto finalizzato a
minimizzare la percezione della COMPETIZIONE TRA ATTIVITà UMANE e AREE DEL CERVO.
5) Una bella frase che è emersa nel corso del focus:
“IL CERVO COMUNICA Sè STESSO con la propria presenza nel bosco”
Dobbiamo perciò capire e focalizzare il “che cosa” e il "chi" (target) mentre il "dove" deve essere il bosco, l’ecosistema.
Appare chiaramene, anche dai lavori di questo focus group, per quanto ristretto, che vi è un problema di percezione, di identità del territorio, di mancata riappropriazione dell’equilibrio naturale stravolto…
Il ruolo della gestione forestale è chiaramente un fattore chiave: liberare, ripopolare partendo dalle oasi e favorire contesti naturali per l’alimentazione della specie (ad esempio prevedendo la messa a dimora di piante da frutto per i cervi nei boschi o creando chiarie e aree di pascolo che interrompano la continuità della copertura arborea) nonchè per costituire e gestire gli spostamenti ed il mescolamento delle popolazioni attraverso i corridoi ecologici
Infine ci si è chiesto:
il Cervo Sardo dovrebbe far parte della promozione turistica della Regione Sardegna ?
Il ragionamento per rispondere a quest'ultimo aspetto, è partito da un presupposto: il cervo può essere narrato e percepito come elemento identitario.
Ma attenzione a non ricadere nel cliché del turismo che snatura l’attrattore (come accaduto ad es: carnevale estivo, costumi e cultura e tradizioni delle aree interne mercificate...);
Occorre affrontare il problema del controllo e gestione delle popolazioni quando, raggiunti alte densità, si renda necessario pensare ad attività altrove già percorse (caccia di Selezione ?).
Infine: il turismo scolastico e l'educazione ambientale sono leve strategiche da potenziare, senza però dimenticare strumenti e nuovi media (Facebook o altri social?) adatti a raggiungere ampie porzioni di cittadini adulti...
Dall'analisi dei dati del questionario e del profilo sociologico (Human Dimension) possiamo trarne indicazioni utili:
Come dire che il Cervo è parte nella nostra storia, e deve rientrare a farne parte con equilibrio…un equilibrio naturale, appunto.
Liens:
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[7] http://www.onedeertwoislands.eu/fr/node/1153
[8] http://www.onedeertwoislands.eu/fr/news/report-del-focus-group-montarbu-17-18-febbraio-2018