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Natura 2000Life

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Azione C2: Cattura, marcatura e apposizione di radio-collari satellitari

L’azione prevede la cattura di esemplari di Cervus elaphus corsicanus, il controllo sanitario, la marcatura e l’apposizione di radiocollari satellitari.

Le catture di cervi saranno condotte nella Provincia del Medio Campidano mediante l’uso di 3 appositi corral di cattura. Gli individui catturati verranno sedati con l’uso di un fucile lancia-siringhe da un veterinario posto su una adeguata altana. Operando in condizioni di sicurezza con gli individui in situazione controllata, sarà possibile sedare più animali contemporaneamente. 

Potranno essere effettuate catture anche con la tecnica del del free-ranging, ovvero la ricerca attiva degli animali di notte percorrendo strade forestali con un mezzo fuoristrada appositamente attrezzato e con l’ausilio di fari alogeni. Una volta contattati individui a distanza utile (non oltre i 30 metri), gli individui verranno sedati con l’ausilio di un fucile lancia siringhe equipaggiato con dardi muniti di trasmittente (per consentire il recupero degli individui che si allontanano dal sito di cattura).

Sugli animali catturati verrà effettuato un primo monitoraggio sanitario, comprendente: rilevamento di temperatura rettale, frequenza respiratoria e cardiaca; prelievo delle feci, di campioni ematici e realizzazione di eventuali tamponi oculari; pesatura e misurazioni morfometriche. Il monitoraggio sanitario, con particolare riferimento alla brucellosi ed alla Blu-tongue verrà effettuato durante la cattura degli individui. Questi verranno stabulati in un piccolo corral presente nelle aree di rilascio per circa due giorni fino all’ottenimento del risultato delle analisi sanitarie, gli individui che risulteranno positivi alle patologie critiche non verranno utilizzati per le operazioni di reintroduzione.

Prima del trasferimento nei corral di stabulazione, gli animali verranno muniti di radio-collari e marche auricolari. Al fine di verificare l’efficacia delle operazioni di reintroduzione, gli individui rilasciati dovranno essere muniti di marcature individuali che ne permettano la localizzazione e il riconoscimento individuale; in particolare la marcatura mediante radiocollari è da considerarsi prioritaria soprattutto per i primi nuclei di rilascio, al fine di ottenere informazioni in tempo reale sulla sopravvivenza, la dispersione e l’uso dell’habitat degli individui immessi. Le tecnologia attualmente a disposizione, unita a precedenti esperienze di marcatura effettuate negli ultimi anni in altri ambiti di ricerca, permette di indicare nei collari satellitari (GPS) la migliore scelta per la marcatura e il monitoraggio radiotelemetrico degli individui fondatori. Inoltre, tutti gli individui saranno marcati individualmente mediante marche auricolari secondo un codice a numerico e a colori che ne permetta la rapida ed inequivocabile individuazione a distanza. Le marche auricolari dovranno essere del tipo in plastica morbida di colore diverso secondo protocolli specifici che prevedono la differenziazione o per sesso o per nucleo di rilascio.
Per le operazioni di cattura, marcatura, apposizione dei radiocollari è necessaria la presenza di un veterinario e di un gruppo di operatori di supporto (3-4).
I cervi sardi verranno immessi direttamente in natura, senza il lungo preambientamento in un recinto di acclimatazione (metodo hard release).

Il progetto prevede la cattura di 120 cervi sardi.

Le catture avverranno all’interno del SIC ITB 040031 (Monte Arcuentu- Rio Pixinas), nel territorio dei Cantieri Ente Foreste di Crocorigas (Guspini) e Arbus, potranno avvenire anche in aree limitrofe. Per evitare di mancare l’obiettivo, è necessario iniziare le catture al secondo anno (2013) e proseguirle per tutto il 2017, per un totale di 5 anni. L’Ente Foreste della Sardegna ha già compiuto operazioni di questo tipo è ha il personale tecnico con la necessaria esperienza.

La popolazione d’origine è stimata in oltre 1800 capi: il prelievo costituisce dunque il 6,6 % del totale e viene fatto in un’area in cui la specie è in forte crescita. 

In caso di necessità si potrà attingere dai recinti di ambientamento presenti in Sardegna che ospitano oltre 50 cervi e in Corsica localizzati in Casabianda, Ania e Quenza. In ogni caso, anche con la traslocazione di un numero inferiore di cervi sarà possibile raggiungere l’obiettivo.