Azione D1: Monitoraggio periodico nuove popolazioni ed Habitat
Gli individui rilasciati saranno regolarmente monitorati a partire dalla data di rilascio per verificare l'efficacia della reintroduzione.
Tutti i cervi saranno muniti di marcature individuali che ne permetteranno la localizzazione e il riconoscimento. La tecnologia attualmente a disposizione, unita a precedenti esperienze di marcatura effettuate negli ultimi anni in altri ambiti di ricerca, permette di indicare nei collari satellitari (GPS) la migliore scelta per la marcatura e il monitoraggio radiotelemetrico degli individui fondatori.
Alcune termocamere saranno acquistate con l'obiettivo di monitorare la specie nelle aree originarie e di reintroduzione al fine di valutarne la struttura e la dinamica di popolazione. Tutte le informazioni raccolte nel corso del monitoraggio degli animali rilasciati dovrebbero essere organizzate all’interno di sintetiche relazioni scritte, esaurienti e corredate da cartografia, riportanti tutte le informazioni disponibili sui diversi soggetti e su eventuali problemi emersi a partire dalle liberazioni.
Sarà inoltre previsto un controllo a vista mediante binocoli, utilizzando per la ricerca dell’individuo il segnale VHF del radiocollare (metodo homing) per verificare le condizione fisiche degli individui e cercando di individuare anche gli individui non provvisti di radiocollare.
Il programma di reintroduzione prevede la realizzazione di uno specifico monitoraggio dell’impatto che un nucleo di neo-formazione è in grado di esercitare sul patrimonio forestale o sulle colture agricole. Tale aspetto risulta particolarmente importante perché potrebbe essere causa di un atteggiamento negativo della popolazione umana nei confronti dei cervi e di conseguenza compromettere le possibilità di successo a lungo termine del programma di reintroduzione.
I danni causati dai cervidi possono essere distinti in:
1. Origine alimentare, quali ad esempio il brucamento dei germogli o lo scortecciamento.
2. Origine comportamentale, ad esempio quelli da sfregamento ed a volte da scortecciamento prodotti in seguito alle attività di marcatura o durante le diverse fasi di crescita e caduta dei palchi.
L’azione di monitoraggio sarà condotta dagli operatori/agenti e tecnici dell’equipe LIFE cervo, nei siti di rilascio Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei – Su Suercone ITB ITB022212, Golfo di Orosei ITB020014, Monti del Gennargentu ITB021103 in Sardegna e Chênaie verte et juniperaie de la Tartagine FR9402004, Massif de l’Incudine FR9400582, Rivière et Vallée du Fangu FR9400577 in Corsica.
Oltre al monitoraggio delle nuove "popolazioni sorgente" verrà esaminata anche la popolazione di origine (i "fondatori") nel sito Arcuentu e Rio Piscinas ITB040031 (Provincia del Medio Campidano). Qui, si farà uso della metodica di monitoraggio basata sull Distance Sampling e della termocamera ad infrarossi. Le termocamere ad infrarossi consentono di individuare i cervi anche attraverso la vegetazione molto fitta dell’area. Questo strumento utilizzato in combinazione al Distance Sampling consente di stimare la densità di una popolazione.