Date le grandi dimensioni corporee, i suoi fabbisogni nutritivi piuttosto elevati, gli ampi spazi vitali a lui necessari, la notevole mobilità e la tendenza alla gregarietà fanno del Cervo una specie particolarmente impegnativa sotto il profilo dell’impatto provocato (o provocabile) sugli ecosistemi forestali e sulle colture agricole.
In questo contesto i miglioramenti ambientali vanno quindi assumendo un ruolo importante nella gestione complessiva del territorio e delle sue componenti. Nel caso specifico uno degli obiettivi della realizzazione dei citati interventi è costituito dalla necessità di rendere disponibile alla popolazione del cervide un’adeguata offerta alimentare, evitandone l'insediamento nelle aree a maggior vocazionalità agricola. I territori interessati sono prevalentemente disabitati: ad esempio tutta la Provincia dell’Ogliastra conta circa 50.000 abitanti.
I territori interessati da miglioramenti ambientali ricadenti in aree gestite dall’Ente Foreste della Sardegna (la maggior parte degli interventi in Sardegna), saranno interessati da una programmazione forestale specifica anche negli anni futuri, è in corso di realizzazione la Progettazione Forestale Particolareggiata. I territori ricadenti in Oasi o SIC hanno già nei loro Piani di gestione idonee misure di gestione.
In considerazione di tutto ciò, verranno individuate, all’interno delle aree di reintroduzione, delle zone da destinare alla semina di colture a perdere, soprattutto per fornire un supporto alimentare nei mesi autunnali e invernali. L'intervento interesserà piccole superfici, da un minimo di 1000 a un massimo di 5000 mq.
Al fine di evitare l'allontanamento dei cervi dalle oasi di reintroduzione è necessario adeguare il carico reale degli ungulati e di bestiame domestico a quello potenziale dell'areale in riferimento alle risorse trofiche presenti. A tal fine si rende indispensabile la realizzazione di miglioramenti ambientali quali la realizzazione dei prati pascolo, seminativi a perdere, imboschimento per migliorare la disponibiltà alimentare, punti di abbeverata ed incrementare le aree di rifugio e di protezione.
L'azione prevede dunque l'installazione di sistemi di dissuasione per allontanare i cervi dalle colture di pregio e limitare così i danni economici e le conseguenti tensioni con la popolazione residente.
Si pensa di realizzare inoltre, erbai e seminativi a perdere in zone limitrofe in modo da offrire alternative di alimentazione ai cervi.
I dispositivi che si intende utilizzare sono di due tipi:
1) I dissuasori acustici sono alimentati da pannelli solari e vengono posizionati sui bordi dei campi aperti coltivati con colture di interesse economico, come vigne e colture foraggere, montati ad altezza di cervo su dei pali. Si attivano all'avvicinarsi degli animali ad una distanza di 15-20 metri. I dissuasori acustici emettono 20 tipi di rumori per evitare l'assuefazione dei cervi.
2) Le reti elettrificate devono essere utilizzate a difesa delle colture di pregio.
L'azione consiste nella creazione di prato-pascoli cercando di progettare un corridoio ecologico, ad utilizzo esclusivo dei cervi, in aree adiacenti ad alcuni percorsi (sentieri, stradelli, vecchie piste carrabili), sui quali verrà indirizzato l’ungulato che si trova all'interno del SIC Monte Arcuentu e Rio Piscinas (ITB040031) per favorirne lo spostamento a sud verso i SIC "Da Piscinas a Riu Scivu" (ITB040071), "Capo Pecora" (ITB040030), "Monte Linas - Marganai" (ITB041111) attraversando le località di Pitzinurri, Gennamari, Bidderdi, e a nord verso Pardu Atzei.
Per la creazione dei prati-pascoli, da impiantare in aree private o pubbliche, verranno utilizzate delle specie vegetali in grado di produrre delle soddisfacenti quantità di foraggio soprattutto nel periodo primaverile per mantenere il Cervo lontano dagli erbai destinati alla produzione di fieno per scorta aziendale. Le specie erbacee utilizzabili sono dei trifogli che possono essere consociati con delle graminacee, soprattutto con il loietto.
In prossimità delle aree coltivate verranno realizzati degli abbeveratoi di modesta capacità. Saranno costruiti in calcestruzzo e rivestiti in pietra in modo da non creare alcun impatto sull’ambiente.
Il territorio è ricco di sorgenti di modestissima portata. Opportunamente ripulite dalla vegetazione infestante, potranno essere delle fonti di abbeveraggio per i cervi.
Si dovrà prevedere lo svolgimento di una attenta manutenzione dei sentieri e delle sorgenti da affidare a una società giovanile con specifiche conoscenze del territorio.
Il territorio è ricco di una fitta rete di sentieri, questi sono facilmente individuabili e verranno ripuliti interamente a mano per una modesta larghezza (mt. 2).
Per quanto riguarda la Provincia dell'Ogliastra il programma di reintroduzione prevede la realizzazione di un corridoio ecologico di collegamento tra gli areali presenti nell'Oasi di Taccu comun di Ulassai e il SIC Gennargentu e tra i SIC ITB020014 e ITB 022212, al fine di evitare l'isolamento è favorire l'espansione, in quanto una delle principali minacce di estinzione del cervo è dovuta al frazionamento degli habitat che determina l'isolamento genetico delle popolazioni e che è causa del sovrapopolamento nelle aree di piccola estensione, provocando un impoverimento delle risorse alimentari. Tale aspetto risulta particolarmente importante perché potrebbe essere causa di un atteggiamento negativo della popolazione umana nei confronti dei cervi e di conseguenza compromettere le possibilità di successo a lungo termine del programma di reintroduzione.
L'Ente Foreste creerà delle aree pascolative in prossimità delle zone di rilascio al fine di agevolare ambientamento dei nuovi esemplari.
Le catture di cervi saranno condotte nella Provincia del Medio Campidano mediante l’uso di 3 appositi corral di cattura. Gli individui catturati verranno sedati con l’uso di un fucile lancia-siringhe da un veterinario posto su una adeguata altana. Operando in condizioni di sicurezza con gli individui in situazione controllata, sarà possibile sedare più animali contemporaneamente.
Potranno essere effettuate catture anche con la tecnica del del free-ranging, ovvero la ricerca attiva degli animali di notte percorrendo strade forestali con un mezzo fuoristrada appositamente attrezzato e con l’ausilio di fari alogeni. Una volta contattati individui a distanza utile (non oltre i 30 metri), gli individui verranno sedati con l’ausilio di un fucile lancia siringhe equipaggiato con dardi muniti di trasmittente (per consentire il recupero degli individui che si allontanano dal sito di cattura).
Sugli animali catturati verrà effettuato un primo monitoraggio sanitario, comprendente: rilevamento di temperatura rettale, frequenza respiratoria e cardiaca; prelievo delle feci, di campioni ematici e realizzazione di eventuali tamponi oculari; pesatura e misurazioni morfometriche. Il monitoraggio sanitario, con particolare riferimento alla brucellosi ed alla Blu-tongue verrà effettuato durante la cattura degli individui. Questi verranno stabulati in un piccolo corral presente nelle aree di rilascio per circa due giorni fino all’ottenimento del risultato delle analisi sanitarie, gli individui che risulteranno positivi alle patologie critiche non verranno utilizzati per le operazioni di reintroduzione.
Prima del trasferimento nei corral di stabulazione, gli animali verranno muniti di radio-collari e marche auricolari. Al fine di verificare l’efficacia delle operazioni di reintroduzione, gli individui rilasciati dovranno essere muniti di marcature individuali che ne permettano la localizzazione e il riconoscimento individuale; in particolare la marcatura mediante radiocollari è da considerarsi prioritaria soprattutto per i primi nuclei di rilascio, al fine di ottenere informazioni in tempo reale sulla sopravvivenza, la dispersione e l’uso dell’habitat degli individui immessi. Le tecnologia attualmente a disposizione, unita a precedenti esperienze di marcatura effettuate negli ultimi anni in altri ambiti di ricerca, permette di indicare nei collari satellitari (GPS) la migliore scelta per la marcatura e il monitoraggio radiotelemetrico degli individui fondatori. Inoltre, tutti gli individui saranno marcati individualmente mediante marche auricolari secondo un codice a numerico e a colori che ne permetta la rapida ed inequivocabile individuazione a distanza. Le marche auricolari dovranno essere del tipo in plastica morbida di colore diverso secondo protocolli specifici che prevedono la differenziazione o per sesso o per nucleo di rilascio.
Per le operazioni di cattura, marcatura, apposizione dei radiocollari è necessaria la presenza di un veterinario e di un gruppo di operatori di supporto (3-4).
I cervi sardi verranno immessi direttamente in natura, senza il lungo preambientamento in un recinto di acclimatazione (metodo hard release).
Le catture avverranno all’interno del SIC ITB 040031 (Monte Arcuentu- Rio Pixinas), nel territorio dei Cantieri Ente Foreste di Crocorigas (Guspini) e Arbus, potranno avvenire anche in aree limitrofe. Per evitare di mancare l’obiettivo, è necessario iniziare le catture al secondo anno (2013) e proseguirle per tutto il 2017, per un totale di 5 anni. L’Ente Foreste della Sardegna ha già compiuto operazioni di questo tipo è ha il personale tecnico con la necessaria esperienza.
La popolazione d’origine è stimata in oltre 1800 capi: il prelievo costituisce dunque il 6,6 % del totale e viene fatto in un’area in cui la specie è in forte crescita.
In caso di necessità si potrà attingere dai recinti di ambientamento presenti in Sardegna che ospitano oltre 50 cervi e in Corsica localizzati in Casabianda, Ania e Quenza. In ogni caso, anche con la traslocazione di un numero inferiore di cervi sarà possibile raggiungere l’obiettivo.
I tre recinti di cattura, realizzati sulla scorta di esperienze già effettuate, avranno dimensioni esterne di m 50x20, superficie complessiva di 1.000 m2, realizzati con pali a “T” “antigatto” altezza 2,5 m, rete romboidale e schermatura totale con teli ombreggianti “copertura 100%”, ingresso dotato di cancello della larghezza di 2 m, altezza 2,5 m, con chiusura automatica e comando a distanza; all’interno di questo recinto è prevista una camera di cattura, sempre dell’altezza di 2,5 m e delle dimensioni interne di 100 m2, dotata di apertura interna con cancello della larghezza di 2 m e altezza 2,5, dotato di chiusura automatica con comando a distanza. Le piccole dimensioni della camera di cattura sono dettate dalla necessità di tenere gli animali a distanza tale da consentire un tiro efficace e sicuro con il fucile per teleanestesia.
La camera di cattura è sovrastata da adiacente altana in legno. Tale struttura è interamente realizzata in legno di castagno certificato FSC e proveniente da foreste gestite secondo criteri dettati dallo standard di certificazione. Si tratta di una struttura costruita su quattro travi verticali a sezione quadra 30x30cm altezza 2 m da terra che supportano una pedana sempre in legno, a pianta quadra 2x2 m, cabina chiusa sui quattro lati in perlinato di castagno, copertura ad una falda, sempre in perlinato, dotata di idoneo manto impermeabilizzante, apertura per l’accesso da scala esterna. Le pareti sono dotate di aperture laterali schermate per il controllo e l’uso di fucile per teleanestesia.
All’interno dell’area recintata è prevista la semina di colture foraggere e la messa in opera di una mangiatoia per l’erogazione di granella; il foraggiamento è un aspetto importante per la funzionalità di questi recinti che solo in questo modo possono garantire al meglio la funzionalità prevista. Si tratta di opere leggere che dovranno essere realizzate il primo anno di attività per venire utilizzate durante tutto il corso del progetto, per il quale è prevista la cattura di circa 120 esemplari. Gli animali catturati verranno immediatamente avviati ai recinti di stazionamento dislocati nelle quattro aree previste in Sardegna e Corsica.
I Recinti di stazionamento avranno caratteristiche tecniche identiche, dimensioni m 20x10 e superficie di 200 m2, sempre realizzati con pali a “T” “antigatto” rete romboidale e schermatura con rete ombra 100%, adiacente altana in legno con identiche caratteristiche a quelle previste nei tre recinti di cattura. Le altane sono indispensabili per il controllo degli animali all’interno del recinto e l’eventuale ricattura degli stessi, nei casi in cui dovesse rendersi indispensabile per interventi veterinari od altro. Anche queste strutture di stazionamento dovranno essere realizzate a partire dal primo anno di attività.
Le altane serviranno per svariate azioni sia durante il progetto che successivamente durante il postlife. Le altane aiuteranno l'equipe life a monitorare le azioni di trasloco e controllo. Oltre alle sette altane adiacenti ai recinti, è prevista la realizzazione di otto torrette di avvistamento che serviranno agli addetti ai lavori per l'osservazione degli animali nelle aree dove sono previsti interventi di miglioramento ambientale a fini alimentari.
Il Progetto non prevede l’acquisto di terreni ma solo l’indennizzo ai proprietari per la realizzazione delle attività proposte ai punti C4 (Creazione di corridoi ecologici mediante la realizzazione di prati pascolo ed erbai destinati all'alimentazione del cervo) e C5 (Realizzazione punti di abbeverata, prati, seminativi a perdere per l'allontanamento dalle zone vocate alla pastorizia ed all'agricoltura, pulizia dei sentieri e delle sorgenti).
La creazione di corridoi ecologici interessa circa 20 ha. Nella Provincia del Medio Campidano, i terreni sono localizzati tra il SIC Monte Arcuentu e Rio Piscinas (ITB040031), dove è presente un’elevata concentrazione di cervi e i SIC "Da Piscinas a Riu Scivu" (ITB040071), "Capo Pecora" (ITB040030), "Monte Linas - Marganai" (ITB041111) dove le densità sono molto basse, attraversando le località di Pitzinurri, Gennamari, Bidderdi, e a nord verso Pardu Atzei.
Nella Provincia dell’Ogliastra, saranno interessati terreni agricoli localizzati tra il Sarrabus Gerrei (sud est della Sardegna) e Ogliastra (centro est). Questi terreni utilizzati per produrre foraggio a perdere consentiranno il collegamento degli areali di presenza della specie (Monti Settefratelli - Villasalto, Parco di Bruncu Santoru, Oasi Taccu e Gairo, Ussassa Foresta di Montarbu) al fine di evitare l'isolamento del cervo sardo e consentire la creazione di un corridoio ecologico lungo la costa est della Sardegna.
La realizzazione di punti di abbeverata, prati, seminativi a perdere, etc.,interessa circa 10 ha. Questo tipo di intervento è destinato alle aree a maggior densità dei cervi.
I proprietari dei terreni saranno contattati alla partenza del progetto. Gli accordi scritti con i proprietari dei terreni potranno essere ottenuti nella fase successiva. Le Province attraverso i loro assessorati all’agricoltura tengono stretti contatti con i possessori dei terreni agricoli. Bisogna considerare che questi terreni sono prevalentemente improduttivi o forniscono un reddito molto basso, spesso sono in stato di abbandono. Per i proprietari di questi terreni la possibilità di ottenere un piccolo reddito da queste aree è sempre ben accettata. Questa pratica è stata già utilizzata recentemente nella Provincia del Medio Campidano, la risposta da parte dei proprietari dei terreni è stata molto positiva. Tutti i territori interessati in Corsica sono all’interno del Parco Naturale Regionale, inoltre tutti i comuni interessati della Sardegna della Corsica sono stati coinvolti nel Progetto.
- L’Ente Foreste della Sardegna stipulerà dei contratti d’affitto con privati.
I contratti serviranno a stipulare impegni scritti e duraturi al fine includere i proprietari terrieri che non possono accedere alle misure regionali di tutela.
I partecipanti riceveranno una formazione di base relativa alla specie d’interesse, inoltre saranno affrontate le metodiche relative a:
a) radiotelemetria sia satellitare che “da campo” (GPS, UHF, VHF, Drop Hoff);
b) osservazioni dirette da posizioni di vantaggio mediante appositi strumenti ottici (riconoscimento degli individui per classi di sesso ed età, riconoscimento dei capi marcati);
c) tecniche del Pellets group count (Faecal accumulation rate, Faecal standing crop, Standing crop strip transect counts, Standing crop line transect counts).
L’azione avrà ricadute sulle popolazioni di cervi reintrodotte nei siti:
1) Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei – Su Suercone ITB ITB022212 (Provincia Ogliastra)
2) Golfo di Orosei ITB020014 (Provincia Ogliastra)
3) Monti del Gennargentu ITB021103 (Provincia Ogliastra)
4) Monte Arcuentu e Rio Piscinas ITB040031 (Provincia del Medio Campidano)
5) Monte Linas Marganai ITB041111 (Provincia del Medio Campidano)
6) Chênaie verte et juniperaie de la Tartagine FR9402004 (Corsica)
7) Massif de l’Incudine FR9400582 (Corsica)
8) Rivière et Vallée du Fangu FR9400577 (Corsica)
SIC Corsica individuati dal progetto LIFE+ cervo tra le zone interessate per le operazioni di rilascio dei Cervi
Denominazione SIC: " FR 9400582 Massif de l'Incudine"
SIC Corsica individuati dal progetto LIFE+ cervo tra le zone interessate per le operazioni di rilascio dei Cervi
Denominazione SIC: " FR 9400578 Massif du Rotondo"
SIC (Sito Interesse Comunitario), tra le zone individuate dal progetto LIFE+ per le operazioni di rilascio dei Cervi
denominazione area : "FR 9402004 Chênaie verte et juniperaie de la Tartagine"