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Natura 2000Life

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Tra le attività che l’Ente Foreste svolge nell'ambito delle proprie competenze, i monitoraggi e le attività di studio sulla fauna, all'interno delle aree forestali gestite, rappresentano una componente rilevante nella tutela e salvaguardia del patrimonio naturale dell'Isola. Un quadro d'unione di tutte le attività svolte nel 2012 in Sardegna.

I monitoraggi e le attività di studio sulla fauna, all'interno delle aree gestite, hanno sicuramente un valore rilevante per la tutela e la salvaguardia del patrimonio naturale dell'Isola. Un approfondimento sul tema.

Le specie selvatiche sono difficili da campionare e qualsiasi conteggio va pertanto considerato come una stima approssimativa del numero effettivo degli animali presenti.

Importanti fattori che risultano condizionanti per una stima numerica della popolazione selvatica sono:
- le caratteristiche morfologiche ed eco-etologiche delle diverse specie (mobilità, ritmi di attività, etc.);
- la densità della popolazione e la distribuzione degli individui nell'habitat;
- la conformazione dell'area oggetto di studio.
Per quanto riguarda le tipologie di conteggio si può discriminare fra:
- censimenti esaustivi (conteggio completo degli animali presenti in una determinata superficie in un momento specifico);
- censimenti campionari (conteggio completo in una porzione rappresentativa in un data superficie ed in un dato momento);
- conteggi per indici (rilevazione indici di presenza, espressi come valori relativi per unità lineari o di superficie).
In relazione alla contabilità (contattabilità) i censimenti possono inoltre essere:
- conteggi diretti in comprensori parcellizzati o su striscia (osservazione diretta e simultanea da parte di più rilevatori, che operano nell'intorno di un'unità territoriale sufficientemente definita, muovendosi lungo percorsi prefissati o da postazioni fisse con l’ausilio di adeguati strumenti ottici);
- rilevamenti diretti su percorso lineare (i conteggi vengono realizzati lungo tracciati prefissati entro un’area d’interesse con vari mezzi a velocità costante);
- mappatura dei territori: rilevamento diretto o indiretto lungo percorsi equidistanziati dentro un'area di interesse; con una serie di visite vengono segnati su una mappa, opportunamente predisposta, i punti in cui è rilevata la presenza degli individui delle varie specie in base ai diversi riferimenti; l’addensamento delle osservazioni permette di dedurre l’esistenza di territori o di aree vitali;
- cattura-marcatura–ricattura: consiste nel catturare una piccola parte della popolazione, marcarla opportunamente, rilasciarla e successivamente ri-catturare in una o più occasioni i nuovi campioni contando gli animali marcati.
- conteggi indiretti: rilevamento dei segni di presenza in zone campione quale prova indiretta della presenza di animali anche tramite metodi acustici quali l'ascolto dei suoni caratteristici (canto degli uccelli, bramito, etc).

Le notizie riguardanti il censimento al bramito dei cervi di Monte Olia, Bolostiu e Terranova effettuati a cura del Servizio Territoriale di Tempio (Ente Forest della Sardegna).
Una descrizione sintetica del lavoro svolto a settembre 2012, unitamente ai dati elaborati. La popolazione di cervi reintrodotti dall'Ente Foreste a monte Olia risulta in costante crescita: questo in sintesi una delle conclusioni possibili sui dati del censimento che si è svolto a cura del Servizio Territoriale di Tempio Pausania nelle serate del 17 e 18 settembre u.s.

I dettagli sul censimento

Durante il precedente censimento, effettuato con la tecnica dell’osservazione da punti di vantaggio nella primavera 2012, era stata verificata la presenza di gruppi sociali di cervi presso i confini nord-occidentali dell’oasi di Monte Olia (agro di Berchidda - Olbia Tempio).
Il 10 settembre 2012 in questo medesimo territorio si è svolta una verifica notturna dell’attività di bramito con esito positivo: perciò anche quest’area è stata inclusa nel censimento aggiungendo tre ulteriori punti di ascolto rispetto al 2011, pari ad una maggiorazione di circa 300 ettari nell’area interessata, per una superficie d’indagine totale pari a 4.884 ettari con 32 punti di ascolto.
In totale sono intervenuti 43 operatori sul campo (dei quali 36 dell'Ente Foreste, 2 provenienti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, 3 dalla A.S.L. n.2 di Olbia, un libero professionista veterinario ed un rappresentante della Federazione Italiana Della Caccia.

Le informazioni ottenute

In seguito all'elaborazione dei dati, si può stimare la presenza di 58 cervi bramenti, corrispondenti a 290 ungulati con una densità di popolazione di 6,5 cervi per Kmq.
Pertanto l'incremento annuo dei cervi stimato sul medesimo territorio sottoposto a indagine nel 2011 è pari circa al 24%. L’incremento complessivo rispetto a quanto censito nello scorso anno è del 41,5 % circa.
Questi dati manifestano una situazione demografica in costante crescita evidenziando anche il rispettoso approccio della popolazione locale verso il cervo. 

L'attività svolta dall'Ente Foreste in ambito faunistico prevede l'allevamento, la reintroduzione, il censimento, la cura e il ricovero di animali selvatici. L'allevamento è finalizzato principalmente alla riproduzione della Pernice sarda (Alectoris barbara) e della Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) a scopo conservativo e per la vendita di riproduttori certificati. La reintroduzione costituisce un'operazione delicata, inserita in un contesto gestionale ben più ampio, rispetto alla mera "liberazione" e deve tener conto dei molteplici fattori che possono influenzare (direttamente o indirettamente) il successo dell’operazione. A queste attività si affianca il monitoraggio delle popolazioni tramite periodici Censimenti.
L'attività di recupero degli animali feriti viene svolta in centri specializzati nell'applicazione di terapie medico chirurgiche, ove si portano avanti studi e ricerche sul controllo e il monitoraggio delle principali malattie. I Centri di Allevamento e Recupero della Fauna Selvatica (C.A.R.F.S.) operano in collaborazione con le università, l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica e l’Istituto Regionale della Fauna Selvatica.

 

Dal 20 al 24 maggio, presso le strutture della Foresta Demaniale di Montarbu (Seui,OG - Sardegna) si svolgerà un corso di formazione  destinato agli operatori dell'Ente Foreste che svolgeranno attività di cattura, trasporto e monitoraggio del Cervo nell'ambito del  progetto "One deer, Two islands".

Il corso sarà tenuto dal personale esperto dell'ISPRA e dell'Ente Foreste della Sardegna.

Verranno formati 30 operatori che supporteranno le attività in campo dei tecnici durante tutte le fasi di svolgimento del progetto, nel prossimo quadriennio.

Was genau ist Natura 2000?

Natura 2000 ist das EU-weite Netz von Schutzgebieten, die auf der Grundlage der HabitatRichtlinie von 1992 eingerichtet wurden, und hat den Schutz der bedeutendsten Lebensräume wild lebender Tier- und Pflanzenarten zum Ziel. Es setzt sich aus den von den Mitgliedstaaten auf der Grundlage der Habitat-Richtlinie ausgewiesenen besonderen Schutzgebieten SAC (Special Areas of Conservation) zusammen, umfasst aber auch die gemäß der VogelschutzRichtlinie von 1979 ausgewiesenen besonderen Schutzgebiete SPA (Special Protection Areas). Mit der Gründung dieses Netzes geschützter Gebiete, wo besondere Maßnahmen zum Erhalt der biologischen Vielfalt getroffen werden, kommt die Gemeinschaft außerdem einer eindeutigen Verpflichtung des UN-Übereinkommens über die biologische Vielfalt nach. Die Habitat-Richtlinie nennt ungefähr 200 Lebensraumtypen und 700 Tier- und Pflanzenarten von gemeinschaftlicher Bedeutung. In der Vogelschutz-Richtlinie sind 181 gefährdete Arten aufgeführt, deren Lebensraum durch den Schutz des Gebietes geschützt werden muss. Sie erkennt auch an, dass für Zugvogelarten wichtige Gebiete geschützt werden müssen, insbesondere Lebensräume in Feuchtgebieten. Diese Lebensräume und Arten können langfristig nicht dadurch erhalten werden, dass man nur isolierte Naturinseln schützt, mag ihr individueller Wert auch noch so groß ein. Durch den Aufbau eines Netzes von Gebieten, das das gesamte Verbreitungsgebiet dieser Habitate und Arten erfasst, soll sich Natura 2000 zu einem dynamischen und lebendigen System entwickeln, das deren Erhalt gewährleistet. Natura 2000 ist kein System strikter Naturreservate, in denen jedwede menschliche Tätigkeit untersagt ist. Zwar dürfte das Netz sicher auch einige Naturreservate umfassen, doch wird sich der größte Teil des Landes auch weiterhin in Privatbesitz befinden und wird man sich schwerpunktmäßig darum bemühen, dass die künftige Bewirtschaftung sowohl ökologisch als auch wirtschaftlich und sozial nachhaltig ist.

Welche Rolle spielt Natura 2000 bei der Politik der Gemeinschaft zur Förderung der biologischen Vielfalt?

In Anerkennung der Bedeutung, die dem Schutz der biologischen Vielfalt zukommt, hat der Europäische Rat im Juni 2002 in Göteborg das Ziel festgelegt, den Rückgang der biologischen Vielfalt in der Europäischen Union bis zum Jahr 2010 zum Stillstand zu bringen. Die Verwirklichung dieses Ziels ist eines der vorrangigen Themen des 6. UmweltAktionsprogramms der EU. Die Politik der Union zur biologischen Vielfalt verfolgt im Wesentlichen zwei sich ergänzende Ansätze. Erstens sollen Überlegungen zum Erhalt der biologischen Vielfalt in alle maßgeblichen Politikbereiche, wie Landwirtschaft, Fischerei und Verkehr, sowie in das politische Instrumentarium, nämlich Umwelthaftung, Umweltzeichen usw., integriert werden. Es ist dies ein wichtiger Schwerpunkt der Biodiversitätsstrategie der EU sowie ihrer sektoralen unlängst verabschiedeten Integrationspläne. Zweitens sind zielgerichtete Maßnahmen erforderlich, um das Überleben vieler bereits bedrohter Arten und Lebensräume zu gewährleisten. Und diese Rolle übernimmt das Netz Natura 2000, welches das langfristige Überleben der am stärksten bedrohten Arten und Lebensräume in Europa sichern soll, indem es dafür Sorge trägt, dass deren wichtigste Verbreitungsgebiete in ausreichender Zahl und Größe geschützt und vorteilhaft bewirtschaftet werden. Diese Schutzgebietsmaßnahmen werden durch Artenschutzvorgaben der Habitatrichtlinie ergänzt.

 

 

 

¿Qué es Natura 2000?

Natura 2000 es la red de espacios naturales protegidos a escala de la Unión Europea creada en virtud de la Directiva sobre hábitats de 1992 con objeto de salvaguardar los parajes silvestres más importantes de Europa. Se compone de Zonas Especiales de Conservación (ZEC) declaradas por los Estados miembros con arreglo a la Directiva sobre hábitats y, además, de Zonas Especiales de Protección para las Aves (ZEPA) que se designan de acuerdo con la Directiva sobre aves de 1979. La creación de esta red de espacios protegidos en la que se adoptan medidas especiales para conservar la biodiversidad cumple, además, una obligación impuesta claramente a la Comunidad por el Convenio de las Naciones Unidas sobre la diversidad biológica. La Directiva sobre hábitats se refiere a aproximadamente 200 tipos de hábitats y 700 especies de fauna y flora de importancia comunitaria. La Directiva sobre aves incluye una lista de 181 especies vulnerables cuyos hábitats deben ser protegidos en los espacios que los albergan. Reconoce, asimismo, que es preciso proteger las zonas de importancia para especies de aves migratorias, en particular los hábitats de zonas húmedas. La conservación de esos hábitats y especies no puede garantizarse a largo plazo si nos limitamos a proteger parajes naturales aislados, por mucho que sea su valor. Al constituir una red de espacios a través de toda el área de distribución de esos hábitats y especies, Natura 2000 pretende ser un sistema vivo y dinámico que asegure su conservación. Natura 2000 no es un sistema de reservas naturales sujetas a una protección estricta en las que está prohibida toda actividad humana. Aunque la red va a incluir tales reservas, la mayor parte de su superficie estará compuesta por terrenos de propiedad privada; lo que se quiere garantizar es que su gestión futura sea sostenible desde el punto de vista ecológico pero también económico y social.

¿Qué papel desempeña Natura 2000 en la política de la UE para proteger la biodiversidad?

En junio de 2002, el Consejo Europeo de Gotemburgo reconoció la importancia de salvaguardar la biodiversidad y, por esa razón, fijó el objetivo de detener la pérdida de esa diversidad en la Unión antes de 2010. La consecución de ese objetivo es uno de los temas prioritarios del VI Programa de Medio Ambiente de la Unión Europea. La política de la Unión Europea para proteger la biodiversidad sigue dos enfoques complementarios. El primero consiste en integrar las consideraciones relativas a la diversidad biológica en todas las políticas pertinentes (agricultura, pesca, transportes, etc.) y en instrumentos políticos tales como los relativos a la responsabilidad medioambiental o la etiqueta ecológica. Se trata de un objetivo importante de la estrategia para la biodiversidad de la Unión y sus planes de integración sectorial, recientemente aprobados. El segundo es aplicar medidas específicamente destinadas a garantizar la supervivencia de varias especies y hábitats amenazados. Tal es la función de Natura 2000: garantizar la supervivencia a largo plazo de las especies y hábitats más vulnerables de Europa proteggendo y gestionando de forma adecuada un número y superficie suficientes de los parajes más importantes que los albergan. Estas medidas de conservación de espacios se completan con otras disposiciones de protección de especies de las directivas sobre la naturaleza

 

What exactly is Natura 2000 ?

Natura 2000 is the EU-wide network of nature protection areas established under the 1992 Habitats Directive, which aims to safeguard Europe’s most important wildlife areas. It is comprised of Special Areas of Conservation (SAC) designated by Member States under the Habitats Directive, and also incorporates Special Protection Areas (SPAs) which they designate under the 1979 Birds Directive. The establishment of this network of protected areas where special measures are taken to conserve biological diversity also fulfils a clear Community obligation under the UN Convention on Biological Diversity. The Habitats Directive identifies some 200 habitat types and 700 species of plants and animals of EU importance. The Birds Directive lists 181 vulnerable species for which habitat protection through site protection is required. It also recognises the need to protect areas of importance for migratory bird species, especially wetland habitats. The long-term conservation of these habitats and species cannot be achieved by protecting isolated pockets of nature however great their individual value. By establishing a network of sites across the full distribution of these habitats and species Natura 2000 is intended to be a dynamic and living network providing a guarantee for their conservation. Natura 2000 is not a system of strict nature reserves where all human activities are excluded. Whereas the network will certainly include nature reserves most of the land is likely to continue to be privately owned and the emphasis will be on ensuring that future management is sustainable, ecologically, economically and socially.

What is the role of Natura 2000 in EU biodiversity policy?

It was in recognition of the importance of safeguarding biodiversity that the European Council in Göteburg in June 2002, set the objective of halting bio-diversity decline within the Union by 2010. The achievement of this objective is identified as one of the priority themes under the EU’s 6th Environmental Action Programme. EU biodiversity policy has two main complementary approaches. Firstly, it aims to integrate biodiversity considerations into all the relevant policy sectors such as agriculture, fisheries, and transport as well as into policy instruments such as environmental liability, ecolabelling etc; This is an important focus of the EU’s Biodiversity Strategy and its sectoral integration plans, which have recently been approved. Secondly, targeted measures are needed to ensure the survival of many species and habitats that are already under threat. This is the role played by Natura 2000, which aims to assure the long-term survival of Europe's most vulnerable species and habitats, by ensuring that a sufficient number and area of their most important sites are adequately protected and positively managed. These site conservation measures are complemented by other species protection provisions of the nature directives

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